Lettera di Francesco Rutelli ai componenti dell'Assemblea Federale

Care amiche ed amici,

assieme a Enzo Bianco, Presidente dell'Assemblea Federale, e a Gianpiero Bocci, Presidente del Comitato di Tesoreria, avvertiamo la responsabilità di esercitare non solo i compiti che ci sono attribuiti dallo Statuto, e quelli di procuratori dei poteri del Tesoriere (a noi attribuiti in forma congiunta dopo le dimissioni di Lusi): ci siamo dati l'obiettivo di cercare di rimettere in ordine, e nella direzione giusta, il tratto conclusivo dell'esperienza anche amministrativa della Margherita-DL.

Molti di voi hanno potuto raccogliere informazioni soprattutto dalla stampa, e dunque voglio ribadire a ciascuno che nella pessima, dolorosa vicenda del Tesoriere Lusi la Margherita è parte offesa e come tale si è costituita nel procedimento penale; che siamo determinati a recuperare tutto il maltolto; che abbiamo collaborato con gli inquirenti dal primo momento in cui siamo stati informati dei fatti (sino a trasmettere loro gli estratti conto bancari degli ultimi 5 anni del Partito); che abbiamo insediato autorevoli revisori ed amministratori esterni, per condurre una due diligence che ci permetta di approvare dei bilanci corretti e un’amministrazione temporanea al riparo da ogni rischio; che intendiamo convocare l’Assemblea Federale al termine di questo processo – confidiamo nell’arco di poche settimane – così da rimettere tutto in piena regola; che avanzeremo precise proposte all’organismo deliberativo della Margherita per definire gli ultimi passaggi della sua vita amministrativa e per decidere in modo collettivo, giusto e trasparente sulla destinazione delle risorse residue.

E’ indispensabile, perché i nostri militanti, amministratori, elettori conservino la certezza di avere riposto la propria fiducia in persone non solo oneste, ma capaci di indirizzare correttamente le risorse comuni. Perché la lezione sia imparata, e un “caso-Lusi” non debba più accadere, un mio emendamento al Senato propone nuove regole rigide per la trasparenza e i controlli sui bilanci dei partiti politici. Circolano ancora, però, interpretazioni – o diffamazioni – che vanno smentite e smontate, con pazienza e precisione.

  1. L’origine del problema. Risiede nella legge per garantire, anche in caso di interruzione della Legislatura 2006, che i finanziamenti ai partiti avrebbero continuato a fluire sino al 2011 (legge voluta per facilitare il rientro dall'indebitamento di alcuni partiti). Effetto concreto: tutti i partiti che non si presentavano più alle elezioni (Forza Italia, DS, Margherita, AN etc), quelli rientrati in Parlamento (Lega, Di Pietro etc) e anche quelli bocciati dagli elettori (Rifondazione, Comunisti, Verdi etc) hanno continuato a riscuotere le rate dei rimborsi fino al 2011. Dunque, era obbligatorio proseguire con l’approvazione dei bilanci per la Margherita (che ha anche riscosso tranche di rimborsi per elezioni regionali a tutto il 2011); mentre si procedeva in modo sistematico all’assorbimento del personale e alla definizione di tutti i capitoli conclusivi della vita del partito. Un partito, che, lo ricordiamo, ha riscosso complessivamente, dal 2001 ad oggi, oltre 220 milioni di euro attraverso i finanziamenti pubblici, le adesioni, i contributi dei sostenitori. La Margherita li ha destinati alle attività nazionali, regionali e locali, europee; a una rilevante retrocessione di risorse ai 4 partiti fondatori (PPI, Democratici, UDEUR, Rinnovamento Italiano; non tocca a me in questa sede approfondire né le modalità di condivisione democratica, né la destinazione di tali risorse); al quotidiano Europa, etc.
    Ecco perché, in queste difficili giornate, ho reagito invitando chi ha rivolto domande aggressive sul “perché la Margherita abbia gestito risorse anche dopo il congresso di confluenza nel PD” a rivolgersi identicamente a tutti gli altri partiti (alcuni dei quali, tra quelli citati, si sono presentati alle elezioni, l’ultima volta, 13 anni fa; altri, hanno grandi patrimoni; mentre la Margherita ha tuttora un importante avanzo di bilancio pubblicato nei bilanci e in cassa, pari a circa 20 milioni di euro).
  2. La gestione delle risorse Margherita. Si è registrata una gravissima, inconcepibile sottrazione indebita. E’ avvenuto perché i controlli erano più ‘laschi’ nel nostro partito? E come funzionava l’affidamento del potere al Tesoriere? I controlli, purtroppo elusi, non erano da meno rispetto agli altri partiti; anzi: il voto finale in Assemblea Federale era preceduto dal controllo contabile dei Revisori e dagli indirizzi generali del Comitato di Tesoreria, e seguito dalla verifica finale presso la Camera dei Deputati. Il punto era la piena fiducia attribuita al Tesoriere, e dimostratasi ben riposta tra il 2001 e il 2007: bilanci sani, nessun indebitamento, niente investimenti sbagliati, corretta gestione del personale centrale e periferico, accurati rapporti con il quotidiano Europa, risoluzione di ogni controversia legale ed amministrativa, sino alla creazione di un attivo di bilancio. Fondamentale compito del Tesoriere: guidare con senso di responsabilità – secondo i compiti precisamente attribuitigli dallo Statuto – una transizione economico-finanziaria che fosse al massimo condivisa. E invece, dal 2007 ad oggi, oltre il 15% delle risorse sono state appostate falsamente e sviate illecitamente verso interessi personali, attraverso sofisticati artifici e occultamenti. Contro i falsi documentali è estremamente difficile difendersi con gli attuali strumenti normativi; la Magistratura e gli organi di polizia giudiziaria hanno mezzi e poteri penetranti per accertare tali tipi di frodi. E la due diligence accerterà con ulteriore precisione tutta la dinamica dei fatti.
  3. Qualcuno aveva accertato, segnalato o denunciato irregolarità? No. Mai. In ogni partito politico esistono maggioranze e minoranze; consensi e dissensi, anche aspri. Ma in nessun caso chi scrive ha ricevuto segnalazioni di possibili illeciti nei bilanci, e tanto meno di appropriazioni indebite. Se fosse avvenuto, saremmo intervenuti immediatamente. Per stare agli ultimi anni, il rendiconto dell’esercizio 2007 è stato approvato all’unanimità, quello del 2008 con un voto contrario, quello del 2009 all’unanimità (con un astenuto), quello del 2010 all’unanimità. I ricorsi di cui molto ha scritto la stampa sulla legittimità delle Assemblee – e che, finora, sono stati respinti con provvedimenti giurisdizionali emessi dal Tribunale di Roma - non hanno affatto riguardato la regolarità dei bilanci, ma la composizione dell’Assemblea Federale (che ha stabilito, anche sulla base di autorevoli pareri giuridici, di escludere quei parlamentari e politici che abbiano aderito a partiti che, nel periodo 2001-2007, siano stati concorrenti della Margherita ed abbiano appoggiato i governi Berlusconi).
  4. Conclusione. Aspettiamo con fiducia i risultati del lavoro della magistratura e quelli dei nuovi, seri controlli sui bilanci e sulla loro documentazione che abbiamo commissionato ad una primaria società internazionale di revisione. La volontà politica del gruppo dirigente del partito è sempre stata inequivocabile e chiara: finanziare quegli oneri di spesa che risultano nei bilanci approvati, tutti rientranti nei compiti vari e diversi della politica (è utile aggiungere esplicitamente che non sono stati finanziati altri partiti o movimenti politici diversi dal Partito Democratico). Cosa diametralmente opposta, è la sottrazione di risorse per fini personali. Per questo ci stiamo battendo perché mai, in nessun modo, vengano confuse responsabilità penali con la libertà democratica delle scelte politiche. Assieme ad Enzo Bianco e Gianpiero Bocci confidiamo di portare alla prossima Assemblea Federale non solo dei bilanci precisi, ma un percorso limpido per il tratto conclusivo della gestione della Margherita-DL, perché si possa destinare con larga condivisione l’avanzo economico a finalità molto qualificate e di interesse generale.

Vi ringrazio per la vostra attenzione, sicuro che potrete essere informati presto della data di convocazione dell'Assemblea Federale.

Con molti e cordiali saluti,

Francesco Rutelli


Roma, 16 febbraio 2012